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La gestione delle donne trattate per lesioni genitali da hpv e la prevenzione primaria

La gestione delle donne già trattate per lesioni genitali HPV correlate è di grande interesse pratico e piuttosto complessa. Nell’attività clinica quotidiana il ginecologo si trova a doversi confrontare con situazioni che richiedono non solo competenza specifica, ma anche e soprattutto capacità di personalizzare le scelte, adattandole al singolo caso con la finalità di ottenere la massima aderenza al follow-up, senza creare inutili allarmismi.

L’approccio personalizzato deve comunque rispettare i principi della medicina basata sull’evidenza (EBM), in accordo con le Linee Guida disponibili, nazionali ed internazionali, scientificamente validate. La consulenza è una componente fondamentale del processo terapeutico conservativo delle lesioni displasiche cervicali.

L’insieme di una corretta informazione ed un efficace rapporto empatico costituisce la chiave per indirizzare la donna verso un valido percorso di follow-up finalizzato alla migliore gestione degli aspetti psicologici implicati, oltre a suggerimenti sui percorsi terapeutici nelle diverse situazioni cliniche proponendo alcune considerazioni in tema di vaccinazione anti-HPV nelle donne di oltre 25 anni di età, anche in relazione alla loro storia di pregresse lesioni cervicali, ritenendolo argomento di grande interesse, ancorché poco diffuso per la limitatezza di dati ed esperienza clinica.La vaccinazione contro il Papilloma-virus (HPV) rappresenta un salto di qualità nella lotta al cancro della cervice uterina e degli altri tipi di patologie causate da questi virus: essa rappresenta un cambiamento epocale per la disponibilità di uno strumento di prevenzione primaria contro una neoplasia insidiosa capace di colpire donne ancora giovani.

Se il Pap-Test ha contribuito in maniera determinante a salvare milioni di donne dal tumore, divenendo il prototipo per antonomasia della prevenzione secondaria, la vaccinazione ha prodotto un mutamento culturale nella medicina moderna. Infatti, è fondamentale la valutazione del rilevante numero di vite salvate, soprattutto dal cervico-carcinoma, ma anche della prevenzione di tutte le lesioni a rischio che, comunque, impongono accertamenti, interventi e trattamenti finalizzati alla prevenzione della più grave patologia.

Residuano tuttavia, in alcune persone, pregiudizi e carente informazione in tema vaccinale e di vaccinazione anti HPV, in particolare. La prevenzione primaria, in sinergia con la prevenzione secondaria, rappresentata dallo screening ambulatoriale, ha la potenzialità di rendere il tumore cervicale un evento più raro. E’ indispensabile, quindi, rivolgersi ad un oncologo-ginecologo al fine di ricevere corrette indicazioni ed un appropriato counseling utile alla più adeguata comprensione del fenomeno e dell’importanza, nell’approccio clinico, del coinvolgimento terapeutico non solo di giovani di entrambi i sessi, ma anche di donne adulte.

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