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Menopausa precoce (II): diagnosi e cura

La menopausa precoce si sospetta nel momento in cui le donne di età inferiore a 40 anni hanno i sintomi della menopausa o non riescono ad avere una gravidanza.

La diagnosi è confermata dopo che è stato eseguito un test di gravidanza e dopo che per alcune settimane si è proceduto alla misurazione settimanale dei livelli di estrogeni e dell’ormone follicolo-stimolante.

Diagnosi della menopausa precoce

  • Test di gravidanza
  • Dosaggio ormonale
  • Analisi supplementari per identificare la causa
  • A volte, test genetici e analisi cromosomica

L’identificazione della causa può richiedere altri esami che aiutano i medici a valutare i rischi per la salute della donna e a raccomandare il trattamento. Può essere eseguito un nuovo esame del sangue per l’ormone anti-mulleriano (prodotto dalle ovaie) per valutare il funzionamento delle ovaie e stimare le probabilità che una donna possa concepire.

Nelle donne di età inferiore a 35 anni, è possibile eseguire un esame cromosomico. In caso di anomalia cromosomica, è necessario effettuare ulteriori accertamenti e l’eventuale trattamento.

Deve essere, altresì, eseguita una densitometria ossea per la valutazione della densità ossea e verifica della possibile presenza di un depauperamento del calcio, per ridotta calcio-fissazione a livello osseo, con una situazione di osteopenia o di osteoporosi, condizioni facilmente predisponenti a probabili fratture.

Trattamento della menopausa precoce

  • Se le donne con menopausa precoce non hanno desiderio di una gravidanza, ricevono un trattamento sostitutivo ormonale che sostituisce l’assenza di produzione degli stessi da parte delle ovaie ormai silenti. La terapia ormonale può essere modulata in considerazione delle necessità proprie di ogni donna anche attraverso formulazioni di vario tipo, molto diverse tra loro, e con l’utilizzo di ormoni che più si attagliano alle necessità delle stesse utenti. Per questo è necessaria la competente valutazione ormonale, metabolica e ginecologica di un endocrinologo-ginecologo.

Questi trattamenti sono di solito assunti fino all’età media della comparsa della menopausa naturale. Comunque, se ci si affida ad uno specialista endocrinologo-oncologo-ginecologo questi deciderà il periodo di utilizzo del trattamento sulla base delle condizioni individuali della paziente, secondo un attento programma di controllo anche ai fini della prevenzione in ambito oncologico, in questa delicata fase della vita della donna, a tutela del benessere femminile in toto.

La terapia eseguita allevia i sintomi frequentemente lamentati insieme a prevenire altri effetti secondari quali la secchezza vaginale, la dispareunia e gli sbalzi di umore. Nelle donne a cui è stato asportato l’utero, perché sottoposte ad intervento di isterectomia, la terapia sostitutiva deve essere calibrata a tale condizione e gestita conseguentemente.

  • Se le donne in menopausa precoce desiderano avere una gravidanza, i medici raccomandano la fecondazione in vitro, in cui gli ovuli di un’altra donna (ovuli di donatrice) vengono impiantati nell’utero dopo la fecondazione in laboratorio. Vengono somministrati anche estrogeni e un progestinico o progesterone per consentire all’utero di supportare la gravidanza. Con questa tecnica le donne fruiscono fino al 50% di probabilità di ottenere una gravidanza, altrimenti le possibilità scendono al di sotto del 10%. L’età della donna che dona gli ovuli è più importante rispetto all’età della donna che li riceve.

Le donne con alterazioni genetiche e che presentano un cromosoma Y devono essere sottoposte ad asportazione delle ovaie per ridurre il rischio di sviluppare un tumore delle stesse. Le ovaie possono essere rimosse mediante laparoscopia, con l’uso di una sottile sonda a fibre ottiche inserita attraverso una piccola incisione subito sopra o sotto l’ombelico, o con una laparotomia, che richiede un’incisione più grande nell’addome. A queste pazienti viene raccomandata di solito anche una terapia ormonale sostitutiva, fino a quando raggiungono l’età media della comparsa della menopausa o più a lungo, per prevenire gli effetti prolungati della carenza di estrogeni.

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