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L'età della prevenzione

Uno studio di recente pubblicazione condotto dal Censis ha approfondito l’attenzione sulle donne italiane e la loro consapevolezza riguardo all’osteoporosi. Secondo i risultati, un notevole 87% delle donne riconosce l’osteoporosi come un rischio significativo e tangibile dopo la fase della menopausa. Tuttavia, l’analisi ha rivelato dati che sottolineano l’urgenza di intensificare gli sforzi nella prevenzione di questo problema.

La prevenzione delle fragilità ossee e delle fratture associate è un percorso cruciale che coinvolge ogni fase della vita femminile, non limitandosi solamente alla menopausa. Durante questa fase, la riduzione naturale degli estrogeni comporta una perdita accelerata di calcio e una diminuzione della densità ossea, aumentando il rischio di sviluppare l’osteoporosi.

Gli attuali standard estetici, spesso incentrati sulla ricerca di un’eccessiva magrezza, espongono numerose donne, giovani e meno giovani, al rischio di perdite di peso eccessive derivanti da diete inadeguate e squilibri ormonali come l’ipo-estrogenismo. Questo scenario rappresenta una minaccia potenziale per la salute delle ossa.

Ad esempio, condizioni come l’anoressia nervosa o diete che carenze di calcio e proteine animali sono incompatibili con il mantenimento di una densità ossea adeguata. Il tessuto osseo, fondamentale per la struttura dello scheletro, è soggetto a un costante processo di rimodellamento che coinvolge meccanismi di formazione e riassorbimento in un delicato equilibrio. Questo bilanciamento varia a seconda delle diverse fasi della vita, con una prevalenza dei meccanismi di formazione in età infantile e dei processi di riassorbimento in età avanzata.

Per preservare l’integrità e la funzionalità del sistema scheletrico, è fondamentale adottare fin da subito uno stile di vita corretto, che includa un regime dietetico equilibrato, sano e vario, oltre a un’attività fisica regolare. Ridurre il consumo di alcolici e smettere di fumare rappresentano direttive sagge e salutari.

Inevitabilmente, un cambiamento di abitudini di vita è cruciale. Altrettanto essenziale è consultare uno specialista endocrinologo-ginecologo, in grado di correggere le modifiche endocrine e metaboliche tipiche delle diverse fasi della vita. Questo approccio si dimostra essere il percorso più indicato per affrontare in modo completo una serie di complessi problemi estetici, psicologici, endocrini e metabolici, che se trascurati, potrebbero accelerare l’invecchiamento e favorire una precoce senilità.

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