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Medicina di Genere: minore consapevolezza del rischio cardiovascolare nella donna

Il rischio cardiovascolare nelle donne è un tema cruciale e sempre più rilevante nella medicina moderna, poiché le differenze biologiche, ormonali e sociali tra uomini e donne influenzano notevolmente la manifestazione delle malattie cardiovascolari. Tuttavia, come evidenziato in varie ricerche, esiste ancora una mancanza di consapevolezza riguardo all’importanza di un approccio di genere nella prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie femminili.

Differenze di genere nel rischio cardiovascolare

Le differenze tra uomini e donne in cardiologia non sono solo legate alla biologia, ma anche allo stile di vita, agli effetti degli ormoni, dalla gravidanza e alla menopausa. La ricerca dimostra che le donne spesso sviluppano sintomi cardiovascolari diversi da quelli maschili e la risposta ai farmaci può variare in base alle differenze fisiologiche e genetiche. Ad esempio, la menopausa aumenta significativamente il rischio cardiovascolare nelle donne e l’uso di contraccettivi orali può influire su fattori come la pressione sanguigna; nonostante ciò, le donne non sono sempre adeguatamente informate sulle implicazioni specifiche di questi fattori.

Scarsa consapevolezza e partecipazione a programmi di screening

Recenti studi hanno rivelato che le donne sono meno consapevoli dei propri rischi cardiovascolari rispetto agli uomini e per questo partecipano meno ai programmi di screening. Questo porta a diagnosi tardive e, di conseguenza, a esiti più gravi.

La valutazione del rischio cardiovascolare nelle donne dovrebbe essere una valutazione dinamica che consideri l’intero arco della vita e che possa cambiare in base a circostanze individuali; il risultato è una condizione di rischio che spesso non viene adeguatamente gestita perché non valutata in termini olistici e con un approccio plurispecialistico e multidisciplinare, in quanto prima di arrivare al rischio cardiovascolare esiste una precisa indicazione sullo stile di vita, sulla fluttuazione e le modificazioni cicliche ormonali della vita riproduttiva della donna fino alla menopausa, condizioni per le quali l’aiuto ed i suggerimenti di un endocrinologo-ginecologo mitigherebbe sia le modificazioni metaboliche e nutrizionali, sia le alterazioni ormonali che preludono al rischio cardiovascolare. In sintesi, il rischio si cura molto tempo prima che questo si verifichi, con la diligente prevenzione tramite accurate visite di un esperto specialista indirizzato alla medicina di genere, meglio se un endocrinologo-ginecologo.

Oltre all’impatto sulla salute, le malattie cardiovascolari nelle donne comportano ingenti costi economici e sociali, per cui migliorare il benessere e la salute delle donne non solo riduce i costi sanitari, ma favorisce anche la crescita economica di un Paese, migliorando la partecipazione femminile alla forza lavoro.

Disparità nell’accesso alle cure

Un altro problema riguarda l’equità nell’accesso alle cure, poiché le donne sono ancora poco rappresentate negli studi clinici, impedendo così lo sviluppo di trattamenti e percorsi di prevenzione specifici. Tutto ciò predispone alla implementazione di una più forte caratterizzazione della medicina di genere e sottolinea che la medicina personalizzata, che considera le differenze di sesso e genere, è essenziale per garantire interventi più appropriati ed equi per tutti.

Aspetti psicologici e relazione medico-paziente

Gli aspetti psicologici e socioculturali giocano un ruolo fondamentale nella consapevolezza del rischio cardiovascolare, tanto che, spesso, si evidenzia che le donne non percepiscono correttamente il proprio rischio a causa di pregiudizi cognitivi e fattori emotivi. Per migliorare la prevenzione, è cruciale promuovere una comunicazione più efficace tra medico e paziente, anche attraverso l’uso di tecnologie che possano rendere il processo informativo più diretto e consapevole.

Conclusioni

Per arrivare a un cambio di paradigma, è fondamentale che le istituzioni sanitarie, i professionisti e la società nel suo complesso prendano consapevolezza delle differenze di genere anche nella salute cardiovascolare. Ciò implica l’integrazione delle problematiche legate al genere in tutte le fasi della ricerca medica, nella diagnosi, nel trattamento e nel follow-up promuovendo un approccio personalizzato che migliori l’accesso alla prevenzione primaria ed il conseguente passaggio alle cure più appropriate per la salvaguardia del benessere e della migliore qualità della vita delle donne. L’equità di accesso alle cure e la centralità della persona devono essere al centro delle future politiche sanitarie.

Nelle more del compimento di questo fondamentale passo in avanti delle istituzioni, è essenziale affidarsi alle cure di un pluri-specialista con approccio multidisciplinare, che si occupi, in termini olistici, di prevenzione, diagnosi, cura e follow-up dello stato di salute della donna e che abbracci la consapevole conoscenza di varie specializzazioni dedicate all’universo femminile, come un esperto endocrinologo-oncologo-ginecologo.

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