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Fumo e infertilità maschile e femminile

Il fumo di tabacco rappresenta uno dei più grandi problemi di salute pubblica a livello mondiale essendo uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di numerose patologie. Secondo alcune stime del Ministero della Salute, in Italia i fumatori di tabacco sono circa il 20% della popolazione sopra i 14 anni. L’abitudine al fumo, soprattutto fin dalla giovane età, rappresenta il principale fattore di rischio per malattie respiratorie, cardiovascolari e neoplastiche. I primi studi sui danni da fumo di tabacco sono stati realizzati all’inizio degli anni Cinquanta documentando, oltre ai rischi citati, anche altri effetti negativi del fumo, poco conosciuti, ma ugualmente in grado di compromettere lo stato di salute dell’individuo e precisamente quello riguardante la sfera della riproduzione.

La combustione del tabacco di sigaretta produce circa 4000 sostanze, molte delle quali nocive alle cellule riproduttive maschili e femminili. I principali agenti chimici coinvolti nel danno alla fertilità umana sono: il monossido di carbonio, il benzopirene, il cadmio e la nicotina, che dimostra la sua forma più aggressiva in un sottoprodotto di trasformazione, la cotinina. Tali sostanze danneggiano la fertilità maschile già nella fase di produzione degli spermatozoi (spermatogenesi), essendo in grado di interferire con i processi della loro duplicazione cellulare (meiosi). La meiosi è il meccanismo che porta le singole cellule germinali (spermatogoni nel maschio e ovogoni nella femmina) a diventare gameti, cellule che hanno dimezzato il proprio patrimonio genetico per renderlo idoneo alla fusione con il patrimonio genetico dell’altro gamete, al fine di ricostituire dopo l’incontro di ovocita e spermatozoo il numero di cromosomi tipico della specie umana e avviare l’inizio della nuova vita: l’embrione.

Anche lo spermatozoo maturo è oggetto di azioni lesive da parte degli agenti chimici, essendo state evidenziate significative riduzioni della motilità degli spermatozoi, alterazioni della morfologia e danni al loro materiale genetico (DNA). Tali agenti chimici possiedono la capacità di danneggiare anche le membrane di rivestimento delle cellule spermatiche, alterandone struttura e funzioni. Gli spermatozoi alterati nella struttura e nella loro funzione compromettono i processi di fecondazione, ma anche la futura vitalità dell’embrione che potrà andare incontro ad arresto dello sviluppo e ad una interruzione spontanea di gravidanza.

Le sostanze tossiche contenute nel fumo di sigaretta sembrano interferire anche con la fertilità femminile, alterando i processi fisiologici della maturazione ovocitaria. La nicotina, la cotinina (suo metabolita più attivo) e il benzopirene, veicolati per via ematica, riescono ad arrivare all’interno del follicolo ovarico concentrandosi nel fluido follicolare e distribuendosi perfino nelle cellule che rivestono internamente il follicolo ovarico e contribuiscono alla maturazione dell’ovocita. Le alterazioni di queste cellule creano disequilibri ormonali capaci di intaccare il corretto sviluppo ovocitario. Le cellule della granulosa oltre all’attività di sintesi ormonale, producono delle molecole glicoproteiche che svolgono un ruolo fondamentale nel riconoscimento dello spermatozoo e nella sua penetrazione all’interno dell’uovo, tanto che l’ispessimento influenzato dal fumo di sigaretta della membrana di rivestimento può ostacolare il processo di fecondazione. Le concentrazioni intra-follicolari delle sostanze tossiche sono variabili e dipendono dal numero di sigarette consumate quotidianamente e dal tempo di esposizione al fumo.
I componenti del fumo, soprattutto il cadmio, il benzopirene e la nicotina hanno un’azione tossica per ovaie e testicoli, aumentando il tasso di distruzione follicolare con perdita precoce della funzione riproduttiva e inizio anticipato della menopausa. L’azione tossica del fumo, nella donna come nell’uomo, è mediata dall’azione dei radicali liberi (ROS). La presenza di un eccesso di radicali liberi, sia nel fluido follicolare sia nel liquido seminale, è in grado di danneggiare le cellule germinali alterandone la funzione riproduttiva. In condizioni fisiologiche però i radicali liberi svolgono un ruolo importante in molteplici processi dell’organismo, influenzando l’intera vita riproduttiva. Nell’uomo piccole concentrazioni di ROS sono necessarie agli spermatozoi per acquisire la capacità fecondante e sono essenziali per la fertilizzazione, per la motilità, nonché per la fusione spermatozoo-ovocita. Nella donna piccole concentrazioni di ROS sono di notevole importanza per la maturazione ovocitaria, la fertilizzazione, lo sviluppo embrionale e la gravidanza. Tuttavia, l’eccessiva produzione di radicali liberi provoca disordini nell’organismo e induce una condizione di stress ossidativo, influenzando negativamente la qualità spermatica, la maturazione degli ovociti e, in generale, la fertilità di una coppia.

Tra gli agenti esogeni ambientali, quindi, il fumo di sigaretta risulta uno dei fattori cardine nella comparsa dello stress ossidativo e del danno cellulare. Pertanto, risulta evidente come la cessazione del fumo debba rappresentare un passo preliminare per migliorare lo stile di vita e una condotta indispensabile nel percorso di ricerca di una gravidanza per la coppia infertile.

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